“La prima volta... a Firenze" di Giacomo Cialdi

"La prima volta... a Firenze"
una guida intima del capoluogo toscano

di Sara Renda

AA.VV., La prima volta a... Firenze, a cura di Giacomo Cialdi, Edizioni della Sera, 2022

Leggere è una mia passione da sempre, fin da giovane ho amato girare curiosa tra gli scaffali delle librerie, sfogliare le novità, farmi attirare dalle copertine più accattivanti. Lo sappiamo, un libro non si deve giudicare dalla sua copertina, ma è fuor di dubbio che i colori e la grafica sono il primo contatto tra Autore e Lettore. Una stretta di mano reciproca, quei pochi secondi che stabiliscono se quel libro fa o non fa per te.

Poi, giri il volume e leggi la quarta. Da lì, cominci a entrare più in profondità, a farti convincere o, al contrario, a posare il volume al suo posto, volgendo altrove l'attenzione.

Ecco com'è andata. Una copertina accesa, giallo intenso, dove campeggia il nome della mia città e il profilo stilizzato di uno dei suoi monumenti più iconici. Già questo mi ha attirata.

Leggo il titolo, La prima volta a... Firenze. Diario intimo della città toscana. Lo giro. Una sorpresa! Tra gli autori di questi racconti che compongono la raccolta, trovo nomi noti del panorama letterario fiorentino, alcuni dei quali ho avuto già modo di conoscere attraverso le loro produzioni letterarie. Conosco bene Elena Andreini, giornalista sempre attenta al nostro territorio. E poi, un altro gradito incontro: Renato Campìnotì ha già riempito gli scaffali della mia libreria con romanzi e racconti ambientati nel presente e nel passato, con una grande attenzione al sociale e ai temi di attualità.

Come posso non essere incuriosita?

Mi metto comoda e inizio la lettura. Già la prefazione di Stefano Cecchi mi conduce per mano nella cornice struggente ed evanescente della mia città, annunciandomi la scoperta di tante prime volte, tutte ambientate nel fulgore di una città che, nonostante problemi e difficoltà, non perde il suo fascino e la bellezza che l'ha resa famosa nel mondo. E poi mi tuffo.

Sono pagine fresche, varie, dallo stile narrativo che trascina il lettore in universi poco noti, perché tutti collegati a filo doppio con le profondità dell'animo degli autori, con la loro storia personale oppure con le loro fantasticherie, con il loro mondo reale o immaginario.

Sono racconti, al di là della finzione narrativa, sinceri. Ognuno di essi ci narra episodi, ci conduce per mano in contesti diversissimi, benché tutti ambientati nella nostra Firenze, che crediamo di conoscere bene ma che ci offre sempre inaspettate sorprese.

Forse è proprio questo il segreto del libro. Il diario intimo della città è un diario intessuto di ricordi, fantasie, sogni, episodi che ci introducono anche in anni difficili, come quelli che Renato Campinoti ci indica, condividendo con il lettore un momento drammatico dei suoi primi anni di impegno politico, il primo ingresso, descritto dall'autore, nell'Aula Magna di Architettura, un'assemblea gravida di tensione, un episodio amaro che prelude ad anni di lotte ancor più accese e violente negli anni successivi. Ecco, il fascino del libro è forse proprio in questo inquadrare la realtà da un balcone privilegiato, quello fiorentino, per poi spaziare oltre, offrendo al lettore panoramiche più ampie, che ci riguardano tutti.

Ma il libro non descrive solo momenti pubblici, legati a una dimensione politica che Firenze ha fatto sua fin dall'epoca dei Comuni, con le fazioni che si fronteggiavano fino alle estreme conseguenze. I racconti di questo volume hanno anche una dimensione più sommessa, intima e privata, tracciando pennellate che fanno bene al cuore. Come la storia di Daria, narrata dalla penna fluente di Elena Andreini, che ci porta a conoscere la storia di una bambina speciale perché diversa, che scopre il mondo con la sensibilità acuita dalla sua particolare condizione che, lungi dall'essere solo un limite, le fa scoprire lati e aspetti della vita invisibili ai più.

E ancora, il ricordo di una Firenze devastata e distrutta dalle bombe della guerra o dal fango dell'alluvione del 1966, ma che ha saputo sempre risorgere più forte e ancora più bella.

Le prime scoperte, amorose o sportive, tra calcio e ciclismo, amicizia e rivalità.

Un libro intenso, variegato, intriso delle molteplici personalità degli autori e che pure ha una sua particolare uniformità, poiché ogni storia, pubblica o privata, è legata a filo doppio con la nostra intrigante e multiforme città, che sa adeguarsi al trascorrere del tempo, mantenendosi però sempre fedele a se stessa.

Una serie di "prime volte" che incuriosisce e intriga.

Una lettura che consiglio a chi ama, come me, la nostra Firenze, a chi la conosce già e a chi, magari, non è ancora riuscito a entrare in contatto con lei e vuole iniziare proprio dai suoi abitanti, che la rendono unica e viva, protagonista del presente, proprio come lo è stata nel passato, e proiettata verso quel futuro che possiamo solo immaginare.